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La festa di san Michele a Sant’Angelo in Grotte

Ultima modifica 28 marzo 2022

Nell’Ottocento, su un numero dell’Emporio Pittoresco comparve un articolo datato «Cantalupo nel Sannio, 14 maggio 1872», scritto da un giovane molisano di nome Alfonso Perrella. L’articolo descrive la festa che ogni anno si tiene a Sant’Angelo in Grotte in onore di San Michele, ed è corredato d’una bella stampa di W. Thomas. Perrella (1849-1915) si farà successivamente apprezzare come storico, pubblicando varie opere, fra cui L’antico Sannio e l’attuale Provincia di Molise (1889) e Effemeridi della Provincia di Molise (1890-91). Quello sulla festa di San Michele è un articolo interessante giacché è, in assoluto, fra i primi che trattano aspetti del folklore rituale del territorio che oggi ricade nella provincia di Isernia. Lo si trascrive quasi per intero. [Mauro Gioielli]


La volta della Grotta poi è tutta di un masso grandissimo, il quale vedesi sospeso così pericolosamente che pare voglia schiacciarti al momento. Nell’apertura o vuoto che ha questo masso, e della quale ho fatto cenno, vedesi un natural serpe pietrificato, il quale sta col capo al di sotto e la coda al di sopra, e pare vivo. Da tutta la Grotte poi gocciola di tanto in tanto dell’acqua, per cui godevisi un fresco delizioso nella stagione calda. Questa Grotte naturale ha poi una larga apertura ad arco, la quale mette nell’altra parte fatta artificialmente, ossia fabbricata, e che ha un venti passi di lunghezza su otto di larghezza. Quivi su di un altarino venerasi l’immagine di san Michele; il quale altarino sta isolato quasi nel mezzo per dar agio a quelle persone che voglion fare la così detta passata. Consiste questa nel girar tre o quattro volte attorno attorno all’anzidetto altarino, suonando di tanto in tanto un campanello, che è fisso ad un muro, ma che mediante una corda